Siepi spinosissime colorate di rosso e di giallo
nel periodo tardo-estivo, vivacizzano i paesaggi più aridi. Nei canoloni
che fendono la linea di costa più affascinante di Terra dOtranto
- al Ciolo di Gagliano, al seno dell Acquaviva-
per restare nel versante adriatico, si rinvengono stazioni di flora che
rimandano, sulle coste al di là del mare, alla vegetazione della
Grecia.
Da Leuca a Gallipoli, la perla dello Jonio, fino a raggiungere le caratteristiche
dune di Porto Cesareo, in un incantevole e progressiva successione
di scogliere, grotte marine, caverne, torri saracene, baie, isolotti, zone
umide, falesie, spiagge, arenili e bacini naturali in un panorama raramente
riscontrabile in altre zonedel Mediterraneo.
Chi percorre le strade della provincia di Lecce e si lascia portare dal
gusto della scoperta non rimane deluso. Specie nelle aree interne si assaporano
micro-paesaggi rurali che testimoniano una costruzione plurisecolare. Vagando
nel territorio salentino, si entra nel vivo del megalitismo: qui diversi
menhir (o pietre fitte) e dolmen (monumenti funerari costruiti da lastre
di pietra di supporto a una di copertura) fanno bella mostra di sé
assieme a masserie e campi cinti da pietrame a secco (chiusure).
Si respira veramente la bellezza della campagna, ricca e florida, girovagando
nellagro di Tricase. Ammireremo lo stupendo esemplare, vecchio di
più di seicento anni, di quercia vallonea lungo la strada per il
porto. In quel di Cutrofiano, nellelettrizante tabularità paesaggistica,
seguiremo il corso dei fossi di deflusso delle acque piovane, lambito da
un bosco lineare di canne palustri, e ci sembrerà di vivere un Salento
inusitato fatto di ragagnoli e terreni inzuppati.
Ma quanto ancora resta da dire della provincia di Lecce